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Un prigioniero dimenticato nelle carceri di Castel dell'Ovo nell'indifferenza del governo piemontese del quale è suddito. Ha poco più di diciassette anni, la sua missione di uccidere il Re Ferdinando II di Borbone è fallita e sa cosa l'aspetta quando varca il pesante cancello e sale la rampa interna della più antica fortezza di Napoli. Ma non è uno dei tanti giovani inesperti del tempo invaghitosi delle nuove idee di libertà. Lui è Enrico Sappia e dal primo momento gioca con i suoi carcerieri, con il Comandante del Forte, col Prefetto di Polizia, con lo stesso Sovrano, una partita a scacchi che ha una posta altissima: la vita. È una partita che dura quattro lunghi anni tra alterne vicende, delazioni, ritrattazioni, lusinghe, spie, agenti provocatori, arroccamenti. Poi arriva la mossa a sorpresa che mette il Re "sotto scacco" e gli apre la porta di una delle più temute prigioni del Regno. Enrico Sappia farà tesoro di quella difficile "partita" quando diventerà l'agente segreto di Mazzini, cambiando mille volti e mille nomi, apparendo e scomparendo quasi per magia dagli scenari più importanti del Risorgimento italiano.